Donald Trump ha scosso l’Europa. I media europei sono divisi: c’è chi lo sostiene indiscriminatamente e ne condivide ogni atto, ogni parola, anche i comportamenti contradditori, le repentine sterzate, persino gli annunci e gli atti che ci danneggiano, giustificandoli come atteggiamenti tattici negoziali, e gode del fatto che tra le sue vittime ci siano la cultura woke e la sinistra elitaria e globalista; e c’è chi lo considera il male assoluto, l’inizio della fine dell’occidente, il nemico da contrastare, da cui prendere le distanze, mettendo pressione sui governi europei perché scelgano tra lui e noi.
Sia gli uni che gli altri dovrebbero leggere il libro di Claudio Pagliara, L’Imperatore: Donald Trump, l’alba di una nuova era, uscito in Italia da poche settimane, edito da PIEMME. Claudio Pagliara è un giornalista Rai che per 25 anni è stato corrispondente dalle capitali oggi protagoniste delle vicende politiche globali che stanno disegnando “la nuova era”. Pagliara è stato a lungo corrispondente da Gerusalemme (11 anni), Pechino (5 anni) e, negli ultimi 6 anni, da Washington.
Pagliara è un giornalista che indaga, viaggia, ricerca, studia, costruisce reti di rapporti che gli danno la possibilità di leggere i fenomeni delle comunità in cui lavora, in modo originale. Non si impigrisce nel mainstream. Parla ebraico, cinese, ovviamente inglese, insomma è un prezioso testimone della nostra epoca.
Negli Stati Uniti ha vissuto la prima presidenza Trump, la presidenza Biden e i primi mesi del secondo Trump.
A differenza di tanti giornalisti e commentatori prende atto che Trump non è venuto dal nulla. La sua vittoria è frutto di una reazione coerente e determinata, tesa a contrastare gli effetti delle politiche dei democratici statunitensi che hanno perso il contatto con il loro elettorato tradizionale per inseguire le BigTech, Wall Street, Black Lives Matter, e la cultura Woke. America First è stata la risposta a questa deriva culturale. I decreti presidenziali firmati, le dichiarazioni, le iniziative di Trump, non sono un fulmine a ciel sereno, ma sono la coerente attuazione dei suoi impegni elettorali.
L’occidente sapeva che Trump sarebbe tornato, i media attenti ascoltavano i suoi comizi elettorali, leggevano i suoi post su Truth. Nonostante ciò, si scandalizzano, si stracciano le vesti. I leader europei hanno pensato, a cominciare dal Presidente Zelensky, di avere a che fare con Biden; invece, c’era Trump quel giorno nella sala ovale, e c’era anche Pagliara che ci racconta cosa è successo nei 50 minuti prima dello scontro finito su tutti media del mondo.
Il libro tratta tutti i temi caldi che, in questi cinque mesi di Trump, hanno sconvolto il mondo. Dai dazi al conflitto Russia-Ucraina, dall’immigrazione alla guerra in Medio Oriente, fino ai suoi rapporti con Putin e con Musk (il libro è uscito prima della rottura tra i due, ma racconta molto bene la profondità del loro rapporto).
Il libro offre una lettura senza pregiudizi sui primi mesi di Trump, un’analisi su come Trump sia capace di cogliere le contraddizioni della multiforme opinione pubblica dell’elettorato americano e di avvantaggiarsene con spregiudicatezza. Non è una lettura moralistica ma politica su ciò che sta accadendo negli Stati Uniti.
Sono anni che l’occidente si mostra sempre più debole e inerme di fronte all’aggressività di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. Sono anni che l’Europa dà risposte parziali, contraddittorie, timide a queste minacce.
Oggi Trump, a modo suo, ha deciso di affrontare queste minacce: vuole disarmare l’Iran, vuole portare nel G8 Putin, vuole togliere i cinesi da Panama e dalla Groenlandia, vuole isolare la Cina: costringerla a venire a patti con lui. “It’s China, stupid” enfatizza Pagliara. Non sappiamo come andrà a finire, sono solo i primi mesi di un quadriennio che si annuncia “esplosivo”. Leggere questo libro ci potrà aiutare a capire, a non farci condizionare dalle tifoserie.
L’imperatore di Pagliara una chiave per capire Trump L’imperatore di Pagliara una chiave per capire Trump
L’imperatore di Pagliara una chiave per capire Trump