(Dichiarazione del 13 giugno, ore 14.30)
Come tutti sapete, ieri sera Israele ha colpito le strutture del programma nucleare iraniano, incluso il sito di arricchimento di Natanz, oltre ai vertici delle Guardie Rivoluzionarie e altri comandanti militari. È stato un tentativo estremo e urgente di allontanare la minaccia costante rappresentata da un Iran nucleare — una minaccia che grava su Israele, sul Medio Oriente e sull’Europa.
Durante la notte, l’aviazione israeliana ha neutralizzato tre figure militari di primo piano e distrutto numerosi sistemi di difesa aerea iraniani.
È stata un’operazione militare mirata a obiettivi strategici: installazioni militari e impianti nucleari. Non è stato, in alcun modo, un attacco contro la popolazione civile o il popolo iraniano.
Solo due giorni fa, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), con il Segretario Generale Rafael Grossi, ha condannato l’Iran per aver violato i propri obblighi e per aver occultato parte della sua attività nucleare. È ormai evidente che Teheran non sta portando avanti un programma nucleare pacifico, come invece sostiene.
La risoluzione approvata a Vienna, con il forte sostegno della maggioranza dei Paesi membri dell’AIEA, ha fornito a Israele non solo una legittimità politica e diplomatica, ma anche la necessaria base morale per intervenire.
Avremmo preferito evitare un’azione militare. Ma dopo anni di inganni da parte dell’Iran — nonostante i negoziati con Stati Uniti ed Unione Europea — Teheran ha continuato indisturbata lo sviluppo del proprio arsenale nucleare. La nostra è stata dunque una risposta inevitabile, l’ultimo tentativo possibile per neutralizzare la minaccia. È parte del nostro diritto alla difesa.
Vorrei ora sottolineare tre punti chiave che spiegano il perché di questa azione e il perché proprio adesso:
L’arricchimento dell’uranio. Sappiamo con certezza, sulla base delle informazioni dell’intelligence americana e dell’AIEA, che l’Iran ha accelerato nei mesi scorsi il suo programma di arricchimento, raggiungendo in breve tempo la capacità teorica di costruire sei bombe atomiche. Solo negli ultimi tre mesi, questa capacità è salita a nove bombe.
I missili balistici. L’Iran ha aumentato vertiginosamente la produzione di missili balistici, raggiungendo oggi centinaia di testate pronte al lancio. Per darvi un’idea della potenza: ogni missile contiene più di una tonnellata di esplosivo. Trecento missili equivalgono, per capacità distruttiva, a una bomba atomica. L’anno scorso, l’Iran ha lanciato esattamente 300 missili balistici contro Israele, fortunatamente tutti intercettati.
Ma oggi sappiamo con certezza che può colpire non solo Israele, ma anche Roma, Parigi, Londra. La minaccia è europea, non solo mediorientale.
Una nuova offensiva via terra. Potrebbe sorprendervi, o forse no: abbiamo le prove che l’Iran stava pianificando un’invasione terrestre simile a quella del 7 ottobre, ma da altre direttrici: Siria, Iraq, e altre aree. Il successo di quell’attacco, da parte loro, ha rafforzato l’idea che le incursioni via terra siano un’arma strategica per distruggere Israele.
Abbiamo le prove. Non sono ipotesi. L’Iran dichiara ogni giorno la volontà di annientare lo Stato di Israele. E, ormai, ha i mezzi per farlo.
Ecco perché Israele ha deciso di agire ora. La finestra di opportunità per sventare la minaccia era stretta, e non potevamo lasciarcela sfuggire.
La nostra battaglia non è contro il popolo iraniano, coraggioso e oppresso, ma contro la dittatura autocratica che li governa, e che agisce con brutalità contro i propri stessi cittadini.
Il nostro obiettivo erano le Guardie Rivoluzionarie e il regime degli Ayatollah. Un nemico di Israele, del Medio Oriente, del mondo e — se vogliamo — dello stesso popolo iraniano.
Perché è importante anche per l’Europa?
L’ho già detto: l’Iran ha sviluppato missili balistici in grado di raggiungere Roma. Ma perché sviluppare missili a questa distanza, quando Tel Aviv e Gerusalemme sono più vicine? La risposta è evidente.
Un altro aspetto fondamentale è l’alleanza tra Iran e Russia. In un momento in cui l’Europa è coinvolta nel conflitto tra Russia e Ucraina, la cooperazione militare e tecnologica tra Mosca e Teheran dovrebbe destare profonda preoccupazione anche in Europa.
Questa azione, quindi, non è solo difensiva per Israele, ma contribuisce alla sicurezza dei Paesi del Golfo, del Medio Oriente e dell’Europa.
Non potevamo permettere — noi come Israele, ma anche l’Europa e l’Occidente — che un regime terrorista ottenesse l’arma nucleare.
Ecco perché siamo giunti a questa drammatica decisione.
Ecco perché Israele ha dovuto colpire l’Iran, adesso Ecco perché Israele ha dovuto colpire l’Iran, adesso Ecco perché Israele ha dovuto colpire l’Iran, adesso