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Vueling smaschera la menzogna: il vergognoso allontanamento di adolescenti ebrei da un volo da Valencia

Setteottobre

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Vueling smaschera la menzogna: il vergognoso allontanamento di adolescenti ebrei da un volo da Valencia

Secondo Vueling, il gruppo — composto da circa 44 minorenni e 8 adulti — avrebbe tenuto un «comportamento altamente conflittivo», «manipolato indebitamente materiale di emergenza» e «interrotto la dimostrazione obbligatoria di sicurezza», ignorando ripetutamente le istruzioni del personale di cabina. Così il comandante ha chiamato la Guardia Civil, che ha fatto sbarcare tutti i passeggeri coinvolti. L’azienda ha negato categoricamente che la religione abbia avuto alcun ruolo nella decisione.

Proteste politiche e accuse di antisemitismo

Il ministro israeliano per la Diaspora e la lotta antisemitismo, Amichai Chikli, ha definito l’evento un “grave episodio antisemita”: i ragazzi, secondo lui, furono allontanati per aver cantato in ebraico e l’equipaggio avrebbe dichiarato che «Israele è uno stato terrorista». La federazione ebraica spagnola ha chiesto a Vueling di chiarire se ci siano state discriminazioni. Anche il campo organizzatore, Club Kineret, ha annunciato l’intenzione di denunciare la compagnia per violenza fisica, psicologica…

La versione dei fatti e le prove inconfutabili

Le accuse tecniche di Vueling — manomissione di maschere e bombole d’ossigeno, tentativi di sgancio dei giubbotti — si scontrano con le evidenze normative e tecniche esposte da fonti autorizzate e testimoni diretti:
– Le maschere d’ossigeno su un Airbus A320‑200 si trovano in scomparti ermetici sopra i sedili e si attivano solo in caso di emergenza o da cabina. L’intervento richiede strumenti in dotazione esclusiva dell’equipaggio.
– Le bombole di ossigeno nella galley posteriore sono chiuse a chiave e accessibili solo a membri dell’equipaggio.
– I giubbotti di salvataggio sono sigillati sotto i sedili; un’apertura accidentale avrebbe causato una revisione tecnica che avrebbe ritardato il volo ben oltre i 159 minuti registrati, ma ciò non è avvenuto.
– Testimonianze affidabili confermano che le interruzioni durante la dimostrazione di sicurezza sono avvenute quando tutti erano seduti, impossibilitati ad accedere ai soffitti o alla cabina di poppa.
– Secondo testimoni presenti, un bambino ha solo pronunciato “Limot” (una parola in ebraico), tentando una semplice preghiera del Birkat Hamazon. Il silenzio è tornato subito, ma la decisione di espellere il gruppo era già stata presa.

Discrepanze e chiusura sul dossier

Vueling ha rilasciato due versioni contraddittorie: la prima, vaga e timida; la seconda, piena di dettagli tecnici — ma entrambi non supportate da alcuna documentazione. Non c’è prova che sia stata aperta una reale indagine tecnica. Nessun referto di manutenzione, nessun checklist di sicurezza, nessuna testimonianza ufficiale. Solo parole che collidono con l’evidenza.

Conclusione: una menzogna spudorata

Vueling ha mentito per coprire una condotta indegna: ha espulso minori — molti minorenni — per aver cantato in ebraico, piegando la versione dei fatti agli interessi dell’immagine aziendale. Ha ignorato la dignità dei passeggeri, ha falsificato la propria versione dei fatti, mostrando un atteggiamento discriminatorio e vergognoso. Un caso destinato a ricadere ben oltre uno scandalo aziendale: è una ferita aperta al principio di non discriminazione, al rispetto dei diritti umani e alla libertà religiosa.


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