Il 30 ottobre a Roma, nonostante la pioggia, Piazza Santi Apostoli era piena di persone venute da tutta Italia per manifestare contro l’odio verso gli ebrei, esploso anche in Italia dopo il 7 ottobre 2023.
Abbiamo ascoltato tanti contributi importanti di persone di diversa provenienza politica, istituzionale e professionale. I loro interventi sono stati accolti con grande emozione da parte di tutti.
C’è un nuovo antisemitismo, che deve essere combattuto. È alimentato dalla propaganda dell’Islam radicale, assorbe la menzogna del genocidio a Gaza per annullare il senso di colpa della Shoah, erode le radici della nostra democrazia assimilando il sionismo al nazismo. Trova terreno fertile in una parte dell’opinione pubblica, anche giovanile, e nelle élite dell’accademia, della cultura, dell’informazione e della politica. Stiamo perdendo generazioni di giovani. I luoghi dove li si forma dovrebbero coltivare lo spirito critico, proteggere i valori della libertà e del rispetto per le idee, hanno abdicato alla loro funzione. Rischiamo di tornare nell’abisso che abbiamo già conosciuto nel secolo scorso
Bisogna prendere atto del fallimento della retorica della “Memoria” che in tutti questi anni è passata come acqua sul vetro delle coscienze mai veramente scosse dall’orrore del ‘900.
L’antifascismo brandito come valore di parte, volutamente divisivo, ha impedito di fare veramente i conti con la natura e le radici di quel pregiudizio verso gli ebrei, che, durante il fascismo, ha accompagnato, nell’indifferenza popolare, le leggi razziali.
L’Italia ha istituito prima degli altri paesi, il 27 gennaio Giorno della Memoria; nel “mai più” ostentato nei discorsi delle autorità, nei film sulla Shoah, nelle visite delle scolaresche ad Aushwitz, si mostrava pietà per gli ebrei sterminati. Ma non appena gli ebrei hanno reagito al nuovo tentativo di sterminio, si sono sollevate indignazione e condanna. Von Josef Schuster, Presidente del Consiglio Centrale degli ebrei in Germania ieri ha scritto sul Frankfurter Allgemeine Zeitug: “Per molti, questo “Mai più” è diventato una formula vuota, dietro cui ci si trincera per apparire irreprensibili per il resto dell’anno”.
Dobbiamo sradicare il pregiudizio verso gli ebrei. Dobbiamo cambiare agenda, linguaggio, forma.
Basta con le parole vuote. La memoria non può più essere selettiva. Chi condanna il nazismo e il fascismo e lo sterminio degli ebrei, deve prendere atto che Israele ha il pieno diritto di esistere e che deve difendersi da chi quello sterminio lo vuole perpetrare ancora. La storia non può più essere manipolata, chi lo fa attenta alla nostra libertà conquistata.
Basta con la condanna del sionismo: non è un’ideale colonialista, ma è un sogno realizzato che ha i valori e le forme che sono le basi della nostra democrazia. Non riconoscerlo è disonesto e moralmente esecrabile.
Basta con l’ambiguità verso l’Islam Radicale, che colpisce Israele e devasta l’occidente. Difendiamo lo stato di diritto da chi vuole imporre la Sharia. La condanna deve essere netta e radicale. Dobbiamo liberare la nostra società da quella minaccia, dobbiamo farlo per la nostra libertà, per gli ebrei, per i cristiani e anche per i musulmani che devono poter professare la loro religione liberi da sospetti e pregiudizi. Bisogna fermare il dilagare dei Fratelli Mussulmani in Europa, bloccando i flussi finanziari che alimentano la propaganda Jihadista in Europa.
Bisogna rafforzare il coordinamento internazionale per perseguire le attività criminali legate all’Islam Radicale, spingendo tutti i paesi europei a introdurre nel loro ordinamento l’universalità del reato di istigazione all’odio verso gli ebrei.
Bisogna pretendere massimo rigore nell’insegnamento scolastico e tolleranza zero verso chi fa propaganda antisemita nelle scuole.
Bisogna tornare a un rigore morale nelle Università come luogo sicuro dove venga protetta la libertà di espressione e il libero scambio di idee, nel rispetto di tutti. Sanzionando le Università che si sottraggono.
Bisogna pretendere un patto morale dal mondo dell’informazione, sul rigore storico, verifica delle fonti, e ascolto di tutte le parti in causa.
Bisogna sradicare l’antisemitismo e l’odio raziale che si diffonde indisturbato sulle piattaforme social. L’Unione Europea deve prendere atto del fallimento degli strumenti adottati con il Digital Service Act adottando, in accordo con gli altri sistemi democratici, misure definitive.
Il prossimo 27 gennaio sarà l’occasione per rendere esplicita questa nuova agenda. Non potranno essere più tollerati i contributi di chi vorrà pulirsi la coscienza con parole ormai vuote prive di significato.
Siamo nel momento più buio della nostra storia dal dopo guerra, sta tornando con forza e vigore il sentimento antisemita e lo squadrismo delle idee. Dobbiamo uscirne tutti se non vogliamo tornare nel baratro del secolo scorso.
Una nuova agenda contro il nuovo antisemitismo
Una nuova agenda contro il nuovo antisemitismo
Una nuova agenda contro il nuovo antisemitismo

