È ignobile quello che sta accadendo in questi giorni in Italia. Siamo forse a un passo dal cessate il fuoco a Gaza. Il mondo attende la risposta di Hamas alla proposta appoggiata dagli Stati Uniti, da otto paesi arabi, dalla Russia e dalla Cina, e approvata da Israele. È la prima vera occasione che si presenta per porre fine a un lungo e sanguinoso conflitto scatenato dall’orrendo massacro che Hamas ha compiuto il 7 ottobre di due anni fa. Due anni di guerra durante i quali Israele è stata impegnata a eliminare la minaccia dei terroristi di Hamas, a difendersi dall’aggressione militare di Hezbollah, Houthi, Iran, nella totale ostilità dell’Occidente libero e democratico. Dopo 728 giorni da quell’attacco, ancora 48 ostaggi sono a Gaza, migliaia di palestinesi, terroristi e civili, continuano a morire, insieme a tanti giovani soldati israeliani.
Chiunque sia dotato di un po’ di umanità non può non augurarsi che Hamas accetti l’accordo, liberi gli ostaggi e ponga fine al martirio di palestinesi e israeliani. Chiunque sostiene di lottare per i palestinesi, anche coloro che ritengono che Israele sia un paese occupante, che in Israele ci sia l’apartheid, che Israele stia commettendo un genocidio, dovrebbero augurarsi che si arrivi a un cessate il fuoco, e che il piano di 20 punti sia implementato. Chiunque manifesta con le bandiere arcobaleno nelle città europee dovrebbe vivere questi giorni con la speranza di veder avvicinare il giorno del silenzio delle armi.
Invece c’è tra di noi un mondo ignobile, di persone che da 728 giorni manifestano a sostegno di Hamas, che hanno assaltato le sinagoghe, che hanno picchiato professori nelle università, impedito agli ebrei di parlare, picchiato i nostri poliziotti, che hanno gridato slogan per cacciare tutti gli ebrei da Israele, che sono stati coccolati da giornalisti palpitanti, accademici compiacenti, magistrati infedeli, sindaci vigliacchi, politici infami. Quel mondo ignobile oggi si augura che Hamas non accetti l’accordo, che la guerra continui, che i palestinesi continuino a morire, che l’odio continui ad alimentare il Medio Oriente e soprattutto la nostra società, fino a che Israele non sia spazzata via e gli ebrei sterminati. Non hanno a cuore i palestinesi, non vogliono la pace, hanno bisogno dei morti palestinesi, dei bambini affamati, delle immagini da Gaza distrutta per continuare ad alimentare il loro ricco e trionfale movimento.
Se e quando inizierà il processo di disarmo di Hamas, il riconoscimento di Israele da parte della maggior parte degli Stati arabi, lo smantellamento della fabbrica dell’odio dell’Islam radicale, per costoro sarà finita. I libri sul genocidio e sul suicidio di Israele andranno al macero, gli inviti nei talk show finiranno, il cellulare smetterà di squillare, le cittadinanze onorarie finiranno e sfumerà anche qualche ipotesi di candidatura al Parlamento. Ma soprattutto finirà quel flusso di denaro che proviene dai finanziatori dei gruppi terroristici e che tanta forza e visibilità ha dato ai movimenti pro-pal e alle flottiglie degli eroi per la pace.
Resterà poi un problema per la sinistra italiana: senza più Gaza come farà a rimanere unita?
Un mondo ignobile sta per chiudere la saracinesca. Speriamo che accada davvero.
I deepfake infiltrano Israele: quando la truffa prende volto umano
I deepfake infiltrano Israele: quando la truffa prende volto umano