Chi è
Storico sindaco di Gerusalemme, l’uomo che la trasformò da città di frontiera a capitale moderna e viva. Nato a Nagyvázsony, in Ungheria, cresciuto a Vienna, fu sionista fin da ragazzo e si trasferì in Palestina nel 1935. Dietro l’aspetto affabile da nonno europeo c’era un costruttore instancabile, diplomatico, politico e visionario pragmatico.
Percorso
Negli anni della guerra lavorò per l’Agenzia Ebraica, intrecciando rapporti con emissari alleati e organizzazioni ebraiche europee. Dopo l’indipendenza divenne uno stretto collaboratore di Ben-Gurion e contribuì alla fondazione del Mossad. Nel 1965 fu eletto sindaco di Gerusalemme, incarico che avrebbe mantenuto per ventotto anni, fino al 1993. Dopo la Guerra dei Sei Giorni, gestì con equilibrio l’unificazione della città: promosse infrastrutture, musei, parchi e progetti culturali, cercando — con alterna fortuna — di garantire convivenza e accesso ai luoghi santi.
Profilo
Kollek era un amministratore di visione e di dettaglio, capace di parlare con rabbini e archeologi, urbanisti e generali. Amava dire che “Gerusalemme non si governa, si serve”. Lontano da dogmi, credeva che la bellezza potesse essere una forma di politica e che una capitale dovesse essere anche un laboratorio di civiltà.
Perché conta
Teddy Kollek fu il costruttore della Gerusalemme contemporanea: una città insieme antica e funzionale, simbolica e concreta. La sua eredità è il volto civile di Israele — quello che lavora per rendere abitabile ciò che altri vogliono solo conteso.
Teddy Kollek (1911–2007)
 
                        
                     
        
     
        
     
        
     
        
     
        
     
        
     
        
    