Home > Odiano gli ebrei > Silenzio su Hamas, grida contro Israele: l’osceno saggio di fine stagione del Parlamento

Silenzio su Hamas, grida contro Israele: l’osceno saggio di fine stagione del Parlamento

Nicoletta Ferragni

Tempo di Lettura: 3 min
Silenzio su Hamas, grida contro Israele: l’osceno saggio di fine stagione del Parlamento

Il Parlamento chiude per la pausa estiva dopo una stagione in cui buona parte degli interventi politici si è concentrata su Gaza, spesso in chiave propagandistica e priva di reale voce in capitolo. L’ultima seduta alla Camera si è trasformata in un oltraggio alle istituzioni: un atto che ha violato lo spirito, e forse la lettera, dei regolamenti parlamentari. I deputati del Movimento 5 Stelle, in una messa in scena mai vista prima in un’aula legislativa italiana, hanno indossato grembiuli cuciti nei colori della bandiera palestinese – bianco, rosso, verde e nero – trasformando l’emiciclo in una platea per coreografie e pose più adatte ai social network che al cuore pulsante della democrazia.

Il bianco a fare da apertura, il rosso acceso sulle spalle, il verde intenso al centro, il nero a chiudere: una grande bandiera umana, studiata per catturare telecamere e obiettivi fotografici, più che per onorare il mandato parlamentare. Invece di discutere e deliberare con dignità e onore, i rappresentanti della Repubblica hanno scelto il linguaggio del gesto scenico, offensivo per la sede in cui si trovavano e inaccettabile per il rispetto dovuto alle istituzioni.

Tutto ciò nel momento in cui Hamas abbandona i tavoli di trattativa e rifiuta di liberare gli ostaggi israeliani, detenuti e torturati nei tunnel di Gaza. Il segnale politico lanciato da quei banchi è apparso come una beffa: un sostegno visivo a una causa che non prende le distanze dal gruppo terroristico che da vent’anni governa Gaza con la violenza.

Il leader pentastellato Giuseppe Conte ha definito «criminale» il piano di Netanyahu per riprendere Gaza City, rilanciando in pieno la propaganda propalestinese: «Dopo un genocidio, oltre 60mila palestinesi trucidati, 18mila bambini morti, ora un milione di sfollati», accusando il governo italiano di un silenzio complice.

Elly Schlein, segretaria PD, non è stata da meno: ha chiesto sanzioni, embargo totale di armi, sospensione della cooperazione con Israele e riconoscimento immediato della Palestina, denunciando «l’inerzia complice» dell’Europa e del governo italiano. Il responsabile Esteri PD, Beppe Provenzano, ha esortato a «fermare il governo di Israele con ogni mezzo».

Nessuna delle forze in questione ha speso una parola per chiedere a Hamas la liberazione degli ostaggi israeliani. Un silenzio che stride con la veemenza usata contro lo Stato ebraico.

Nel frattempo, la battaglia dell’immagine vede Israele in difficoltà: un sondaggio di Termometro Politico registra il 65% degli italiani ostile alla politica di Netanyahu. Anche in Rai il conflitto si riflette: il Tg3 ha criticato un servizio dell’inviato del Tg1 a Gerusalemme, Giovan Battista Brunori, autore di reportage esclusivi. La reazione del mondo giornalistico è stata netta: migliaia di firme a sostegno della sua professionalità.

Sui media e in rete, infine, proliferano numeri e immagini di provenienza discutibile, mentre personalità come Mauro Berruto e Francesca Albanese arrivano a chiedere di cancellare la partita di calcio Italia-Israele. L’ex senatore PD Stefano Esposito li accusa di indignazione selettiva: «Dov’erano il 7 ottobre?». Matteo Renzi rompe gli indugi: «Tra Francesca Albanese e Liliana Segre, io sto con Segre».


Silenzio su Hamas, grida contro Israele: l’osceno saggio di fine stagione del ParlamentoSilenzio su Hamas, grida contro Israele: l’osceno saggio di fine stagione del Parlamento Silenzio su Hamas, grida contro Israele: l’osceno saggio di fine stagione del Parlamento