Pare che le “vittime” della Flottilla abbiano subito pene atroci. Greta per mezz’ora in ginocchio sui ceci (palestinesi, naturalmente, biologici e certificati).
A un secondo hanno sequestrato la merendina Kinder del pomeriggio, mentre il più sfortunato è stato privato del diritto di giocare a calcetto con i compagni di ponte. Scene da Guantanamo, raccontate tra una diretta Instagram e un pianto calibrato per i follower. Il crudelissimo Stato di Israele non ha avuto pietà: ha osato trattarli come adulti responsabili delle proprie azioni.
Un trauma irreparabile per chi crede che la militanza sia un format da reality e che il rischio più grande sia il mal di mare. Chiamateli “attivisti”, se vi va. Ma restano crocieristi del rancore, eroi da buffet. E se davvero cercano il martirio, Israele l’ha già concesso nella forma più terribile possibile: l’umiliazione di essere presi sul serio.
Punizioni esemplari
Punizioni esemplari
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