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Piano Dalet (Tochnit Dalet), marzo 1948

Setteottobre

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Piano Dalet (Tochnit Dalet), marzo 1948

Contesto

Il piano Dalet fu concepito dall’Haganah per contrastare la strategia araba di incutere terrore negli insediamenti ebraici isolandoli, bloccando e minando le strade di accesso e attuando agguati. I primi 4 mesi gli ebrei si mantennero solo su posizioni difensive, ma con l’aggravarsi della situazione dovettero elaborare un piano per passare dalla difesa all’attacco.

Cos’è

La direttiva operativa della Haganah approvata a inizio marzo 1948, nella fase finale della guerra civile in Palestina mandataria, concepita per assicurare continuità territoriale e controllo delle aree assegnate allo Stato ebraico dal piano ONU del 29 novembre 1947 e delle vie di rifornimento verso Gerusalemme.

Cosa prevedeva

Un quadro d’insieme per passare dalla difesa statica a operazioni offensive: occupare nodi strategici, vie di comunicazione, città miste e villaggi in aree ritenute vitali; neutralizzare milizie avversarie e basi locali; presidiare o demolire posizioni ostili. Il testo autorizzava, in caso di resistenza armata, lo sgombero degli abitanti e la distruzione di case/centri di fuoco; dove non vi fosse resistenza, lasciava margine a presidi e accordi locali. L’attuazione fu demandata a piani d’operazione regionali (Nachshon, Harel, Yiftach, Ben-Ami, ecc.).

Come fu applicato

Tra aprile e maggio 1948, con il collasso della leadership arabo-palestinese e prima dell’intervento degli eserciti arabi (dal 15 maggio), le forze ebraiche conquistarono corridoi e città chiave. Molti villaggi furono abbandonati o evacuati per paura, combattimenti, ordini delle milizie o espulsioni locali: le dinamiche variarono da zona a zona.

Cosa non era

Non un trattato politico né una dichiarazione pubblica; non una “licenza generale” priva di condizioni. Era una direttiva militare elastica, applicata con discrezionalità dai comandi sul terreno.

Il dibattito storiografico

Per alcuni (ad esempio letture “intenzionaliste”) il Piano Dalet costituì la matrice di una pulizia etnica; per altri (letture “contestualiste”) fu un piano militare nato da un conflitto già in corso, che produsse anche espulsioni e fughe ma non prescrisse un’espulsione sistematica e universale. La realtà operativa fu ibrida e differenziata.

Perché conta

È uno snodo della storia del 1948: chiarire cosa dicesse, come e dove fu applicato aiuta a distinguere direttiva, prassi locali e narrazione ideologica.


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