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Moshe ben Maimon – Maimonide (1138–1204)

Setteottobre

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Moshe ben Maimon – Maimonide (1138–1204)

Chi è

Filosofo, medico e giurista tra i più grandi della tradizione ebraica. Nato a Cordova e cresciuto tra Andalusia, Marocco ed Egitto, è considerato il vertice dell’intelletto ebraico medievale. La sua opera ha plasmato l’ebraismo come sistema giuridico, razionale e universale.

Percorso

Costretto all’esilio dall’avanzata almohade, visse a Fez e poi nel Vicino Oriente fino a stabilirsi al Cairo, dove divenne medico di corte del Saladino e guida della comunità ebraica. La Mishneh Torah, il suo monumentale codice di halakhah, sistematizzò tutta la legge ebraica in una forma chiara, logica e accessibile. Con il Moreh Nevukhim, la Guida dei Perplessi, cercò di conciliare la filosofia aristotelica con la fede, ponendo l’intelligenza al centro del rapporto con Dio. Le sue opere mediche, dal trattato sull’asma ai consigli dietetici, lo resero uno dei clinici più rispettati del suo tempo.

Profilo

Rigoroso, razionale e luminoso, univa disciplina giuridica e intuizione filosofica. Detestava il misticismo confusionario e cercava ordine nel caos, metodo nella tradizione, universalismo nella particolarità ebraica. Un intellettuale che non fuggiva dalla realtà, ma la interpretava per renderla più sopportabile e più giusta.

Perché conta

Perché è il pensatore che meglio ha costruito l’impalcatura dell’ebraismo moderno: ragione, legge, etica, responsabilità. Ogni discussione sul rapporto fra fede e razionalità passa ancora da lui. Maimonide è la prova che la tradizione vive quando osa pensare in grande


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