Rapporti tesi
I rapporti tra Israele e l’Organizzazione delle Nazioni Unite sono da decenni difficili e segnati da forti tensioni politiche. Fin dalla sua nascita, lo Stato ebraico è stato spesso oggetto di critiche, risoluzioni e commissioni d’inchiesta ben più numerose di quelle rivolte a qualunque altro Stato membro.
Risoluzioni sbilanciate
L’Assemblea Generale ONU adotta ogni anno decine di risoluzioni contro Israele, mentre molti regimi autoritari o coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani restano spesso ignorati o vengono nominati solo marginalmente. Uno dei più noti ex segretari generali delle Nazioni Unite ad aver apertamente criticato lo squilibrio dell’ONU nei confronti di Israele è stato Ban Ki-moon, segretario generale dal 2007 al 2016. Nel dicembre 2016, in una rara ammissione pubblica, Ban dichiarò: “Decenni di mancanza di risoluzione del conflitto israelo-palestinese hanno creato una percezione di parzialità. Troppo spesso, l’ONU è stata accusata di un atteggiamento sproporzionato verso Israele.” Anche Kofi Annan, suo predecessore, in più occasioni dovette ammettere che l’ossessione dell’ONU per Israele stava danneggiando la credibilità dell’organizzazione, pur mantenendo una linea più diplomatica.
Consiglio per i Diritti Umani (UNHRC)
È uno degli organi più controversi: Israele è l’unico Stato ad avere un punto fisso all’ordine del giorno (il n. 7), dedicato esclusivamente alle sue presunte violazioni, a ogni sessione.
L’Iran, uno degli Stati più repressivi del mondo, ha recentemente assunto un ruolo di rilievo nel Forum sociale del Consiglio per i Diritti Umani (l’ambasciatore iraniano a Ginevra, Ali Bahreini, è stato designato come Chair Rapporteur del Forum), suscitando accuse di paradosso e ipocrisia da parte di molte democrazie occidentali.
Esclusione e marginalizzazione
Israele non ha mai presieduto una commissione permanente ONU e solo in tempi recenti, e in misura molto limitata, è riuscito a far includere i propri rappresentanti in alcune commissioni tecniche o sottocomitati. Per molti anni è rimasto anche fuori da alcuni gruppi regionali, indispensabili per accedere a ruoli di responsabilità.
Un paradosso storico
Eppure, fu proprio l’ONU, nel 1947, con la Risoluzione 181, a proporre il piano di partizione della Palestina Mandataria che aprì la via alla nascita dello Stato di Israele. Da allora, però, la comunità internazionale riunita sotto l’egida dell’ONU ha spesso riservato a Israele un trattamento eccezionalmente ostile e sproporzionato, anche a causa della pressione esercitata da un’ampia maggioranza di paesi arabi, islamici e del cosiddetto “Sud globale”. Uno degli episodi più indicativi della ostilità nei confronti dello Stato di Israele e’ stato nel 1975, durante il mandato di Kurt Waldheim, quando l’assemblea generale voto’ la risoluzione che equiparava il sionismo a una forma di razzismo e discriminazione razziale, fu revocata 16 anni dopo.
L’ONU e Israele L’ONU e Israele