«Sono settecento giorni che Gaza è alla ribalta. Non c’è che dire: è un record assoluto. Dopo millenni di silenzio, interrotto solo da Alessandro Magno nel 332 a.C., che la rase al suolo, tutto lasciava prevedere altri anni di letargo».
Da sempre considerata una palude impraticabile per chiunque non fosse nato lì, Gaza si è nascosta perfino agli occhi del Mossad. Sparita dal radar internazionale nel 2005, è riemersa il 7 ottobre 2023 con l’invasione del sud di Israele guidata da Hamas e orchestrata dall’Iran, compiendo il più grave massacro di ebrei dalla Shoah.
Diciotto anni di silenzio, durante i quali la popolazione è cresciuta fino a superare i due milioni. In questo tempo Hamas ha costruito, con la collaborazione della popolazione, l’ottava meraviglia del mondo: 750 km di tunnel su tre livelli, rendendo la Striscia impenetrabile. Per la realizzazione, sono state impiegate oltre 6.000 tonnellate di cemento, sfuggite all’attenzione del mondo. Un’opera ispirata alla guerra del Vietnam, progettata da ingegneri nordcoreani, finanziata in larga parte dall’Iran.
Accanto ai tunnel, Hamas ha ideato la più grande campagna di propaganda antiebraica mai vista, riattualizzando le teorie di Goebbels grazie ai media digitali. Già nel 2009 scrivevo: «Se Goebbels avesse avuto i social, la Germania avrebbe vinto la guerra». Una profezia che si sta realizzando.
Su alcuni quotidiani del 24 luglio si analizzano video e foto diffuse da Gaza: bambini morti che «resuscitano» a riprese terminate, persone in buona salute fatte passare per affamate, mentre le uniche immagini autentiche sono quelle degli ostaggi israeliani ridotti a larve. Queste immagini, venerate in Occidente come testi sacri, zittiscono ogni forma di controinformazione.
Israele, accusato di nazismo, viene demonizzato. A nulla valgono i tentativi di evitare vittime civili: la propaganda ha già decretato la sua colpevolezza. Per combattere Hamas casa per casa, Israele ha perso quasi mille soldati, con seimila feriti, molti dei quali resteranno invalidi. Ma il vero scandalo è che Hamas, sostenuta dalla sua stessa popolazione, si serve dei civili come scudi umani.
Con la complicità delle agenzie ONU, Hamas ha sempre gestito gli aiuti umanitari, sequestrandoli e rivendendoli a caro prezzo. Ora che Israele e USA hanno spezzato questo sistema, Hamas reagisce attaccando chi tenta di accedere agli aiuti e intensificando la propaganda: il colpevole, per tutti, resta solo Israele.
Anche la Curia vaticana è caduta nella trappola, dando credito alla versione di Hamas sull’attacco alla Chiesa della Sacra Famiglia. Una narrativa presa per oro colato.
Il vero scandalo di Gaza, però, è l’oblio su tutto il resto del mondo: ogni giorno migliaia di cristiani vengono uccisi, ma nessuno ne parla. Tutto è sacrificato al «dio di Gaza». Sembra di essere tornati indietro di 3.500 anni, quando i filistei sacrificavano i primogeniti al Molech.
Prima di chiedersi quando finirà la guerra, bisogna chiedersi: quando finirà questa farsa? Oggi, oltre cento ONG si sono offerte di sostituire l’UNRWA. Ma è carità pelosa: nessuno fa niente per niente. Le casse sono ben fornite di donazioni. E così, lo scandalo si moltiplica, insieme alle manifestazioni antiebraiche. In Spagna, un bambino che cantava in ebraico è stato arrestato.
Questo è il mondo, oggi.
Lo scandalo di Gaza Lo scandalo di Gaza Lo scandalo di Gaza