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L’inizio del regime di razionamento e austerità — Israele 1948

Josef Oskar

Tempo di Lettura: 3 min
L’inizio del regime di razionamento e austerità — Israele 1948

Già durante la guerra d’indipendenza, nella primavera del 1949, il governo israeliano guidato da David Ben-Gurion decise di dare il via al regime di austerità, denominato in ebraico Tzena – צנע. Nella fase iniziale l’obiettivo era razionare i beni di prima necessità e i bisogni essenziali, in seguito anche vestiario e calzature.

Il giovane Stato, verso la fine di un durissimo e sanguinoso scontro con i Paesi confinanti, aprì le porte all’immigrazione che era stata limitata durante il Mandato britannico, accogliendo una moltitudine di ebrei: per lo più scampati alla Shoah ed espulsi dai Paesi arabi o islamici. In gran parte arrivarono privi di tutto; occorreva quindi provvedere alla nutrizione, al vestiario, a un lavoro e a un’abitazione, pur nei minimi termini.

Le necessità del Paese erano reali e accentuate dalla crisi mondiale seguita alla fine della seconda guerra. Il razionamento era iniziato già sotto il Mandato, quando anche il governo britannico attraversava difficoltà economiche. La Tzena mirava però anche a dare al giovane Israele un fondamento politico e ideologico: compattare la società, arruolare i cittadini verso un obiettivo comune, creare una base di uguaglianza, favorire la sobrietà e mettere la costruzione dello Stato come scopo ideale, al posto del materialismo.

Furono quindi stabilite razioni individuali per adulti, bambini e neonati. Le porzioni erano modeste e, per riceverle, i cittadini dovevano registrarsi presso i negozi alimentari di zona. Tessere personali e buoni venivano scambiati con le derrate; ispettori governativi vigilavano su fornitori e negozi per garantire una distribuzione corretta.

Il carico più gravoso ricadde — manco a dirlo — sulle spalle delle donne, vere eroine del periodo. A loro toccava fare la fila, ritirare le razioni e preparare pasti decenti con pochi ingredienti, mentre gli uomini erano al lavoro o al fronte. Il tutto complicato dal fatto che i frigoriferi erano inesistenti e le ghiacciaie poche. Così, melanzane al posto della carne, polvere d’uovo al posto delle uova, margarina al posto del burro, e via di questo passo. La Tzena creò un vero universo domestico intorno alla figura della casalinga e alle sue sfide quotidiane: i giornali pubblicavano rubriche di consigli su menu, salute e igiene familiare.

Con il passare degli anni, man mano che le risorse dello Stato crescevano, il regime di razionamento si allentò, ma durò un decennio: dal 1949 al 1959. Anche il mondo musicale tenne il passo, lanciando canzoni che esaltavano il periodo e aiutavano a tenere alto il morale. Al di là delle difficoltà materiali, il tesoro nascosto fu lo spirito temprato di una piccola nazione pronta a tutto: si vide allora e si vede ancora oggi.

Nel redigere questo pezzo mi sono appoggiato alla Biblioteca Nazionale di Israele, traducendo dall’ebraico. L’idea è nata rimuginando sulle accuse — di ignoranti e malintenzionati — secondo cui Israele sarebbe un prodotto del colonialismo. Alla faccia!


L’inizio del regime di razionamento e austerità — Israele 1948
L’inizio del regime di razionamento e austerità — Israele 1948