Caro Presidente,
una mattina mi sono svegliato e ho trovato sulla cima del Campidoglio la bandiera palestinese issata come simbolo di pace. In quel momento mi sono chiesto che fine avesse fatto la bandiera arcobaleno, ideata proprio in Italia. Non più i colori che richiamano tutti alla ricerca della pace, ma un drappo che rappresenta una sola parte, ormai identificata come l’unica vittima del conflitto quasi centenario che insanguina le terre di Israele e di Palestina.
Poi, signor Presidente, ho ascoltato il Suo messaggio augurale inviato ai concittadini della comunità ebraica in occasione del Capodanno. Un messaggio che «interroga severamente sugli accadimenti attuali», che invita a «respingere con fermezza ogni forma di violenza, intolleranza, discriminazione», e infine l’augurio che «questa festa possa portare a una riflessione profonda nella comunità nazionale, per un percorso che rechi fiducia, serenità e concordia a beneficio dell’intera collettività nazionale e internazionale».
Signor Presidente, sono rimasto sorpreso dalle Sue parole. Se dovessi aver frainteso, mi scuso preventivamente. Ma ho avuto l’impressione che, senza alcun cenno all’indelebile lutto del 7 ottobre 2023, si sia chiesto alla comunità ebraica quasi di discolparsi per quanto sta accadendo in Medio Oriente, invitandola, dopo una riflessione profonda, a farsi promotrice di concordia tra i cittadini. Non credo di sbagliare se avverto come, tutt’intorno, siano oggi i concittadini ebrei al centro di una rinnovata ondata di antisemitismo.
Le chiedo di non interpretare come vilipendio al Suo onore e prestigio il pensiero che mi è sorto. Mi è tornata in mente una scena del film di Mario Monicelli, Il marchese del Grillo, in cui il falegname giudeo Piperno, per essere pagato del lavoro svolto, si sarebbe dovuto discolpare delle colpe degli ebrei nei confronti di Gesù. Ho richiamato quel film perché rappresenta la summa di tanti pregiudizi antiebraici.
Signor Presidente, a Lei che ha sempre dimostrato un’altissima autorità politica, civile e morale, chiedo se non sarebbe stato più opportuno un messaggio rivolto all’intera nazione, perché si operi insieme nella ricerca di una concordia tra uguali sotto il Colle del Quirinale.
Lettera al Presidente Mattarella
Lettera al Presidente Mattarella