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L’antisemitismo come teologia della redenzione

Andrea Molle

Tempo di Lettura: 2 min
L’antisemitismo come teologia della redenzione

L’antisemitismo non è soltanto ostilità verso gli ebrei: è qualcosa di più profondo e seducente. È l’idea che gli ebrei siano l’ostacolo alla redenzione, qualunque forma essa assuma. Che impediscano al mondo — o a una comunità, a una religione, a un’ideologia — di realizzare il proprio ideale di purezza, giustizia o verità.

Come ricorda il giornalista israeliano Haviv Rettig Gur, ogni epoca declina questa illusione in modo diverso. Nell’islam radicale, gli ebrei sono coloro che avrebbero corrotto la parola divina e rifiutato la rivelazione di Maometto; nel marxismo, diventano il simbolo del capitalismo da estirpare; nel nazismo, gli “arciglobalisti” che contaminano la razza; nel cristianesimo agostiniano, i “deicidi” che ritardano il ritorno di Cristo. Cambiano i linguaggi, ma il meccanismo resta identico: l’ebreo come colpevole universale, nemico metafisico che spiega ogni male del mondo.

Per questo l’antisemitismo raramente si presenta come odio: si traveste da dovere morale. Chi lo pratica si percepisce giusto, redentore, parte di una battaglia necessaria. È un odio che si ammanta di virtù e, proprio per questo, sopravvive ai secoli, capace di adattarsi a ogni ideologia — religiosa, politica o pseudo-umanitaria.

Oggi lo vediamo riemergere travestito da anticolonialismo, da difesa dei diritti umani o da giustizia sociale. Ma il congegno è lo stesso: gli ebrei — e per estensione Israele — vengono trasformati nel simbolo di ciò che ostacola la “redenzione” promessa da chi odia. È un pensiero antico che si crede nuovo, e trae forza dalla sensazione di purezza morale che offre a chi lo abbraccia.

L’antisemitismo non è un semplice pregiudizio: è un’ermeneutica del sospetto, una teologia. E, come tutte le teologie della salvezza, promette un mondo migliore solo dopo averne distrutto una parte.


L’antisemitismo come teologia della redenzione
L’antisemitismo come teologia della redenzione