Nel Pd di oggi basta poco per finire alla gogna: una iniziativa contro l’antisemitismo di Del Rio, un intervento sensato di Fassino alla Knesset, e subito scatta l’esecuzione sommaria. Due figure con decenni di vita politica alle spalle trattate come fossero due scolaretti scoperti a fumare nei bagni della scuola e additati come rei da una masnada di perdenti, sempre pronti a impartire lezioni che nessuno ha chiesto. Non un confronto serio, non una discussione fondata: solo la solita raffica di indignazioni prefabbricate, l’eterna gara a chi è più puro, più ortodosso, più “in linea”. Roba che manco il Pc di togliattiana memoria.
Il partito di Schlein ha scelto la via più facile: la scomunica latae sententiae. Non devi nemmeno muovere un dito: basta dire che Israele è una democrazia – o peggio, che va difesa quando viene aggredita – e l’anatema scatta da solo, automatico, come un meccanismo burocratico che non conosce né storia né decenza.
Così si riduce un partito che un tempo sapeva ragionare: trasformando due figure di primo piano in bersagli da tiro al piccione. E mostrando, ancora una volta, che quando si tocca Israele, nel Pd non si apre un dibattito. Si aprono solo i tombini.
La scomunica
La scomunica
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