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⌥ La regina, la tiara e i cadaveri sotto il tappeto

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Settembre nero, 1970. Così viene ricordato il mese in cui l’esercito di re Hussein – padre dell’attuale sovrano e suocero della signora Rania – fece a pezzi migliaia di palestinesi: dai diecimila ai ventimila senza che nessuna Flottilla protestasse né alcun liceo venisse occupato.

Un massacro nel cuore di Amman, ordinato per ripulire il regno dai fedayn dell’OLP. Ecco perché la bella regina, che a Monaco di Baviera si è permessa di paragonare Israele ai nazisti, dovrebbe sfogliare qualche pagina di storia prima di distribuire lezioni di umanità. Perché i campi palestinesi non li bombardò Israele nel 1970: li bombardò la Giordania, casa sua. Dicono che i reali abbiano il dono e il dovere dello stile. Forse.

Ma dietro quasi ogni trono si annida lo stesso fetore, quello del sangue secco. E dietro quello di Amman, sotto i tappeti di seta e i sorrisi fotogenici, restano i cadaveri di Settembre nero, troppi perché l’impeccabile make up della regina basti a profumarli.


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