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La Knesset: il Parlamento d’Israele

Setteottobre

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La Knesset: il Parlamento d’Israele

La Knesset è il Parlamento monocamerale dello Stato d’Israele, composta da 120 membri eletti ogni quattro anni (salvo scioglimento anticipato).

Il sistema elettorale è di proporzionale puro: ogni lista riceve seggi in proporzione ai voti ottenuti a livello nazionale, a patto di superare la soglia di sbarramento del 3,25%. Non ci sono collegi né circoscrizioni: Israele è un unico collegio elettorale. Questo modello favorisce la presenza di molti partiti, anche piccoli, rendendo necessario la formazione di governi di coalizione.

Dopo le elezioni, il presidente dello Stato affida l’incarico di formare il governo al leader che ha maggiori possibilità di raccogliere la fiducia della maggioranza della Knesset (almeno 61 voti). Il Primo ministro designato deve negoziare con i partiti per costruire la coalizione. Se fallisce, l’incarico passa ad altri parlamentari, o si torna al voto.

Il governo israeliano nasce quindi da accordi di compromesso tra partiti diversi. Per questo le coalizioni sono spesso fragili e instabili: negli ultimi anni si sono susseguite elezioni ravvicinate e governi di breve durata.

La Knesset ha poteri ampi: approva le leggi fondamentali (che fanno da costituzione), il bilancio, controlla il governo e può sciogliersi da sola a maggioranza. Non esiste una seconda camera né un vero contrappeso parlamentare.

In sintesi, la Knesset riflette la pluralità della società israeliana — e le sue divisioni religiose, etniche, ideologiche — rendendo la politica vivace, ma anche continuamente esposta al rischio di crisi.


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