L’11 settembre non è stato il 7 ottobre americano. Quel giorno a New York morirono migliaia di civili, e l’America si svegliò scoprendo di non essere invulnerabile. Ma non ci furono ostaggi trascinati via in catene, non ci fu il calcolo lucido di tenere in scacco un popolo intero per mesi e anni. Il 7 ottobre israeliano è un 11 settembre al quadrato, al cubo: il massacro e lo stupro come arma, la deportazione di bambini e anziani, la tortura trasformata in spettacolo.
L’11 settembre causò 2.900 morti in una nazione di oltre trecento milioni di abitanti. Il 7 ottobre in Israele furono uccise oltre 1.200 persone, senza contare i 250 ostaggi: per un Paese di nove milioni di abitanti, quanti ne ha Israele, una percentuale tanto alta da far dire che in tutte le case, in tutte le famiglie c’è qualcuno che è imparentato o che conosce o ha conosciuto almeno una delle vittime del 7 ottobre.
Eppure, a distanza di due anni, il mondo sembra non volerlo capire. Non c’è conoscenza adeguata, certo, ma soprattutto manca empatia, manca pietà. Manca la solidarietà che parve naturale quando le Twin Towers crollarono. Nessuno, allora, mise in discussione l’idea stessa di dirsi «vicini agli Stati Uniti». Era un gesto quasi automatico, ovvio, persino doveroso. Con Israele no. È diventato improbabile, difficilissimo.
L’America reagì all’11 settembre con una guerra globale al terrorismo che oggi qualcuno, mutuando i toni, definirebbe «sproporzionata». E non fu neanche troppo corretta nei bersagli. Eppure non seguì una stagione di cortei indignati, di sit-in militanti, di accademici che firmavano petizioni accusando gli Stati Uniti di genocidio. Quello che oggi diventa la colonna sonora di ogni talk show contro Israele allora non ebbe cittadinanza.
C’è un doppio standard che lacera e che offende. Vale per la memoria e vale per la cronaca. Israele è trattato come colpevole due volte: per essere stato attaccato e per aver osato difendersi. È un 7 ottobre che non finisce mai, un 11 settembre quotidiano che il mondo si ostina a ignorare.
L’11 settembre quotidiano
L’11 settembre quotidiano
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