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Il problema dei profughi palestinesi e l’UNRWA

Setteottobre

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Il problema dei profughi palestinesi e l’UNRWA

Il tema dei profughi palestinesi è uno dei nodi più complessi e irrisolti del conflitto israelo-palestinese.

Chi sono i profughi palestinesi?

Secondo l’UNRWA (Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi), sono i discendenti dei circa 700.000 arabi palestinesi che lasciarono o furono espulsi dai territori israeliani durante la guerra del 1948 (la cosiddetta Nakba – “catastrofe” in arabo). Ma a differenza di tutti gli altri rifugiati nel mondo, lo status di profugo palestinese si trasmette per via ereditaria.

UNRWA: un caso unico

L’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees) è stata creata nel 1949, solo per i palestinesi. Per tutti gli altri rifugiati al mondo esiste un’altra agenzia: l’UNHCR.
L’UNRWA considera profugo anche:
chi non ha mai vissuto in Palestina/Israele
figli, nipoti, bisnipoti dei rifugiati originari
anche cittadini e residenti di altri Stati (es. Giordania, Libano, Siria)
Oggi, i profughi registrati sono circa 5,9 milioni. Nel 1949 erano 750.000. Un aumento di quasi 8 volte in 75 anni.

Dove vivono?

Giordania: ~2 milioni
Striscia di Gaza: ~1,5 milioni
Cisgiordania: ~850.000
Libano: ~500.000
Siria: ~500.000
Molti vivono in campi profughi permanenti, senza cittadinanza, lavoro stabile né diritti civili pieni (specie in Libano e Siria).

Il diritto al ritorno

L’OLP e l’ANP rivendicano per tutti i profughi (e i loro discendenti) il “diritto al ritorno” nelle case abbandonate nel 1948. Per Israele, questo è inaccettabile, perché significherebbe l’arrivo di milioni di arabi all’interno del suo territorio, il che cambierebbe radicalmente la sua identità ebraica e demografica.

Confronto con altri profughi: il caso italiano

Dopo la Seconda guerra mondiale, oltre 250.000 italiani furono espulsi o costretti a fuggire da Istria, Dalmazia e Fiume, divenute territori jugoslavi.
Non è mai stata creata un’agenzia ONU solo per loro.
Non è mai stato rivendicato un “diritto al ritorno” ereditario.
Gli esuli furono integrati dallo Stato italiano, non mantenuti in esilio permanente.
Il che dimostra come il caso palestinese sia senza precedenti nel sistema internazionale.

Critiche all’UNRWA

Molti accusano l’agenzia di perpetuare il problema anziché risolverlo.


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