La Corte di Appello di Torino ha liberato l’Imam Mohammed Shahin perché per le sue parole, con cui giustificava il pogrom del 7 ottobre, era già stato archiviato dalla Procura, in quanto esse rappresentano espressione del pensiero e in uno stato di diritto non bastano per “formulare un giudizio di pericolosità”. Il giudice poi ricorda che Shahin è in Italia da 20 anni, che ha tradotto la Costituzione Italiana in arabo, e per questo è un buon cittadino integrato nel tessuto sociale.
Dunque, la Corte d’Appello di Torino si eleva al di sopra del Ministero dell’Interno e dei nostri servizi di intelligence nel valutare i profili di sicurezza dell’Imam.
Ormai è dimostrato come sia proprio la sottovalutazione di questi messaggi di odio, di esaltazione del 7 ottobre, di slogan contro gli ebrei urlati nelle piazze (a Torino guidate dall’imam liberato) e sui social, che ha generato quelle falle nei sistemi di sicurezza di tutto il mondo, che hanno consentito ai terroristi a Washington, a Manchester come a Sidney, di agire indisturbati.
A Sidney l’8 ottobre 2023 c’erano state manifestazioni in cui lo slogan era “gas agli ebrei”.
Uno dei terroristi era stato segnalato già dal 2019 dai servizi di sicurezza australiani (ASIO) per i suoi legami con l’ISIS. Ma a quelle segnalazioni non sono seguiti mai provvedimenti restrittivi.
Tutto ciò non ha minimamente condizionato il giudice di Torino.
La sinistra esulta per lo “schiaffo” a Piantedosi, il mondo cattolico festeggia la liberazione dell’uomo di pace, e probabilmente anche i centri sociali di Torino, che hanno devastato La Stampa, saranno pronti a festeggiare già nei prossimi giorni. Molti giornali hanno dato la notizia con un evidente sentimento di liberazione.
Il “monito” di Francesca Albanese è stato ascoltato…da giudici, da certa stampa, dalla politica. Da oggi l’Islam radicale in Italia è più libero e più forte. In Egitto Shahin non può tornare, lì i Fratelli Musulmani sono fuori legge, qui da noi sono protetti dalla stampa, dai tribunali, dall’accademia, dalle parrocchie. In voluto contrasto con l’azione di Governo.
Il monito ascoltato nel verso sbagliato
Il monito ascoltato nel verso sbagliato
Il monito ascoltato nel verso sbagliato

