Home > Dal fiume al mare > Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Andrea Fiore

Tempo di Lettura: 2 min
Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Solo un idiota può credere a chi oggi parla di Hamas come di un possibile partito politico. Perché la storia parla chiaro e chi la dimentica si condanna a farsi ingannare. Questo movimento non è nato per costruire pace: è stato generato da un’emanazione locale dei fratelli musulmani nel 1987, durante la Prima Intifada, e nel suo statuto del 1988 ha scritto chiaro e tondo che il suo obiettivo è cancellare Israele dalla faccia della terra. Non un progetto politico, ma un programma di annientamento.

Chi non ricorda gli attentati suicidi degli anni ’90, gli autobus esplosi, i ristoranti insanguinati. Quei razzi lanciati contro città e villaggi, senza distinzione tra militari e civili. Poi, il 2007, quando il lupo prese il potere a Gaza cacciando con la forza Fatah, e da allora impose un regime di paura: oppositori eliminati, dissidenti repressi, palestinesi ridotti a scudi umani. E la macabra ciliegina sulla torta: il 7 ottobre 2023, la giornata che ha mostrato al mondo la sua vera natura: massacri di civili, donne stuprate, bambini rapiti, famiglie bruciate vive.

Chi oggi parla di “partito politico” dimentica che il lupo tiene sotto scacco anche i palestinesi. Non è solo Israele il bersaglio, è la stessa società di Gaza. Questo potere racconta la sua versione come fosse verità assoluta, e chi non la accetta viene perseguitato o ucciso. La parola democrazia non sa nemmeno cosa voglia dire. Non rappresenta i palestinesi, li imprigiona. Non offre futuro, impone paura.

La domanda sorge spontanea: come si può credere a chi non rinuncia alle armi? La risposta è brutale: non ci si può fidare! Il disarmo non c’è, non c’è mai stato. Le armi restano al centro della sua identità. La “politica” diventa solo un nuovo vestito per guadagnare tempo e legittimità.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Resta ciò che è sempre stato: una milizia che vive di odio e di guerra, che usa la politica come copertura, che tiene sotto scacco i palestinesi e che non smetterà mai di inseguire il suo obiettivo finale, la scomparsa di Israele.

Dietro i comunicati e le promesse restano i razzi, i tunnel, i massacri. Restano le vittime. Restano i fatti. Questo movimento non vuole costruire pace, vuole solo continuare la sua guerra con nuove maschere e vecchi obiettivi.


Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Il lupo perde il pelo ma non il vizio