La verità sul «giornalista» di Al Jazeera Anas al-Sharif è chiara: prima dell’attacco, avevamo ottenuto informazioni di intelligence aggiornate che indicavano come, al momento della sua eliminazione, al-Sharif fosse un agente operativo dell’ala militare di Hamas. Per questo riceveva uno stipendio sia dal gruppo terroristico sia dal canale Al Jazeera.
Quello che abbiamo reso pubblico è solo una piccola parte declassificata delle informazioni in nostro possesso. Dati raccolti durante le operazioni di terra a Gaza, in due località distinte.
Eppure, per qualche ragione, i media scelgono di ignorare le prove da noi fornite, unicamente perché al-Sharif ha dichiarato di non essere un terrorista. A quanto pare, è una strategia che funziona quando si tratta di essere contro Israele.
Ci chiediamo se arriveranno mai critiche a Hamas per lo sfruttamento della stampa. O se qualcuno, un giorno, avrà il coraggio di puntare il dito contro Al Jazeera per aver impiegato terroristi.
Jonathan Peled
Ambasciatore di Israele presso l’Italia
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