Cosa sono
I kibbutzim (singolare: kibbutz) sono comunità collettivistiche nate nell’ambito del movimento sionista, basate sulla proprietà condivisa dei mezzi di produzione, l’uguaglianza sociale e l’aiuto reciproco. Modello pionieristico di vita comunitaria ebraica in Terra d’Israele.
Origini e ideologia
Nascita: Degania, il primo kibbutz, fu fondato nel 1910 vicino al lago di Tiberiade da giovani pionieri ebrei socialisti provenienti dall’Europa orientale.
Ideologia: Ispirati ai valori del sionismo laburista, i kibbutzim hanno incarnato per decenni l’ideale di una società ebraica nuova, fondata sul lavoro agricolo, sull’uguaglianza e sulla costruzione della patria.
Anche il sionismo religioso ha dato vita a kibbutzim osservanti, combinando valori collettivi e fede.
Ruolo storico
Difesa e costruzione: I kibbutzim furono fondamentali nella costruzione dello Yishuv (la comunità ebraica pre-statale), nella difesa del territorio e nella creazione delle infrastrutture agricole ed economiche del futuro Stato d’Israele.
Modello sociale unico: Luoghi senza proprietà privata, con educazione collettiva dei figli, mense comuni e forte coesione comunitaria.
Oggi
Evoluzione: con la crisi del modello socialista, a partire dagli anni ’80 molti kibbutzim si sono trasformati, introducendo stipendi differenziati, privatizzazioni e nuove attività economiche (industria, turismo, tecnologia).
Quanti sono: oggi esistono circa 270 kibbutzim, abitati da oltre 170.000 persone. Molti mantengono uno stile di vita comunitario, pur adattato ai tempi.
Simbolo d’Israele
I kibbutzim restano un simbolo dell’impresa sionista: hanno plasmato il paesaggio, lo spirito e l’identità d’Israele. Dalle arance alle start-up, l’idea di comunità, lavoro e autodeterminazione resta viva.
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