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I cattivi maestri dell’odio

Giuliano Cazzola

Tempo di Lettura: 4 min
I cattivi maestri dell’odio

In questi ultimi giorni, dopo l’assassinio di Charlie Kirk, si è aperta in Italia una sfida a ping pong con in palio tra i due contendenti l’accusa di essere portatori di odio e violenza nei confronti dell’altro.

Mi piacerebbe chiedere alla sinistra come giudica l’azione di qualche centinaio di provocatori che, esibendo i medesimi vessilli di un’organizzazione terroristica medio- orientale e striscioni e cartelli contenenti slogan deliranti hanno distrutto la Stazione di Milano, mandando all’ospedale una sessantina di agenti di Polizia ed hanno provocato, in giro per l’Italia, il blocco della circolazione ferroviaria e del trasporto pubblico. Si è trattato di atti di violenza, inaccettabili anche nelle loro motivazioni: la solidarietà con i palestinesi ‘’ genocidati’’ dai neonazisti israeliani.

A parte l’inutilità del ricorso ad uno sciopero per contribuire a risolvere quel conflitto, è lecito chiedersi se un diritto fondamentale, caposaldo della democrazia, disposto dalle libere Costituzioni a tutela e a promozione dei diritti dei lavoratori possa essere distorto ed abusato per interessi di parte come è avvenuto venerdì scorso e, in termini ancor più esasperati, ieri con violenze inaudite contro le forze dell’ordine e i beni privati e pubblici. Certo, ci sono componenti dell’opposizione politica e sindacale che si sono dissociate attribuendo questi comportamenti eversivi a formazioni radicali con un loro profilo specifico, ma sempre schierati da quella parte. Aggiungendo subito dopo che quelle violenze non mettevano in discussione gli obiettivi delle manifestazioni.

E’ la stessa logica dei ‘’compagni che sbagliano’’ che nella storia del XX secolo ha assicurato, a lungo, comprensione e copertura politica al terrorismo rosso. Quando delle forze politiche responsabili per aver governato il paese contribuiscono a creare – per motivi banali di lotta politica – un clima di odio fondato su di un’analisi unilaterale faziosa degli eventi, quando si impegnano a disorientare l’opinione pubblica, anziché impegnarsi a fornire una rappresentazione più equilibrata della realtà, non hanno alcun diritto di chiamarsi fuori dalle violenze. Sono loro i ‘’cattivi maestri’’ proprio perché maggiori sono le loro responsabilità.

Quale solidarietà deriva alla causa palestinese dalle migliaia di persone (loro sì civili innocenti) costrette a bivaccare nelle stazioni o a bordo di convogli bloccati? Anziché esercitarsi nella guerriglia urbana oppure organizzare crociere, vadano i pro-pal ad arruolarsi nelle file di Hamas, come hanno fatto tanti italiani e altri stranieri ad andare a combattere in Ucraina.

Nel caso dell’Ucraina non si è mai fatto un minuto di sciopero. Nelle manifestazioni, organizzate con la cartolina-precetto per realizzare un po’ di partecipazione, veniva chiesto di non mandare armi. Gli ucraini sarebbero contenti se Putin avvertisse dove il suo esercito spara in modo di avere la possibilità sottrarsi ai bombardamenti che là prendono di mira solo i civili. Hamas è un nemico al soldo del più grande nemico dell’Occidente, l’Iran. Perché non si manifesta per invitarlo a restituire gli ostaggi e ad arrendersi come hanno chiesto la Lega araba e l’autorità palestinese. In fondo in questi chiari di luna con Putin che si appresta ad attaccare i paesi baltici e Trump che gli regge il sacco, Israele è l’unico paese che combatte i nostri nemici con successo.

Ha cacciato Assad, ridimensionato Hezbollah e gli Houti, messo a cuccia l’Iran. È in guerra con Hamas, un’organizzazione che prende in ostaggio i civili e ruba loro gli aiuti umanitari, per venderli al mercato nero per motivi di autofinanziamento, incurante della fame delle donne e dei bambini. Queste cose non si dicono nelle piazze, dove non si preoccupano del dilagante antisemitismo, anzi lo giustificano attribuendone la responsabilità ad Israele, come se un ebreo cittadino italiano fosse responsabile per il solo fatto di essere ebreo; come se chi è odiato se lo meritasse a prescindere e chi odia abbia il diritto di farlo. A questi rilievi,a sinistra, rispondono che loro non stanno con Putin né con Hamas e che non corrono dietro agli ebrei nelle strade.

Ma c’è chi lo fa indisturbato, per conto loro e protetto da loro. Poi c’è un altro argomento che viene ignorato. Quando la Russia ha attaccato l’Ucraina sono stati accolti centinaia di migliaia di profughi nei paesi europei. Nessuno Stato arabo, invece, è disposto ad accogliere i palestinesi o a muovere un dito in loro difesa. La Giordania lì cacciò a cannonate. Il Libano anche. l’Egitto ha messo fuori legge i Fratelli mussulmani e adesso ha schierato l’esercito alle frontiere per impedire l’accesso dei profughi palestinesi. Ci saranno delle ragioni o è sempre colpa di Israele?


I cattivi maestri dell’odio
I cattivi maestri dell’odio