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Haim Nachman Bialik (1873–1934)

Setteottobre

Tempo di Lettura: 2 min
Haim Nachman Bialik

Chi è

Poeta nazionale d’Israele, voce fondatrice della modernità ebraica. Nato a Radun, nell’attuale Bielorussia, visse la transizione dall’ebraismo dell’esilio alla rinascita culturale del sionismo. Le sue parole diedero lingua, ritmo e orgoglio a un popolo che stava riscoprendo sé stesso.

Percorso

Educato nella tradizione talmudica, studiò poi letteratura moderna a Odessa, dove entrò nei circoli sionisti e letterari che animavano la rinascita culturale ebraica. Dopo i pogrom del 1903 scrisse Al ha-shchitah (“Al macello”), poema che divenne un grido morale contro la passività e l’umiliazione del popolo ebraico. Emigrato in Palestina nel 1924, fondò la casa editrice Dvir e incoraggiò la nuova generazione di scrittori in ebraico.

Profilo

Bialik univa la profondità biblica all’emozione moderna: i suoi versi oscillano tra nostalgia, ribellione e desiderio di rinascita. Non fu solo un poeta, ma un costruttore di linguaggio, uno dei padri del lessico culturale del sionismo. Per la gioventù del Yishuv rappresentò la dignità riconquistata attraverso la parola.

Perché conta

Haim Nachman Bialik trasformò l’ebraico in una lingua capace di cantare la vita, non solo la preghiera. Nelle sue poesie l’antico popolo dei libri trovò una voce nuova, libera, che ancora oggi accompagna Israele come una coscienza poetica collettiva.


Haim Nachman Bialik (1873–1934)