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Gli etiopi in Israele

Setteottobre

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Gli etiopi in Israele

Nome e gruppi

La comunità si definisce Beta Israel, letteralmente Casa d’Israele: sono gli ebrei etiopi. Accanto a loro ci sono i Falash Mura, discendenti di famiglie Beta Israel passate al cristianesimo e, negli ultimi decenni, rientrate nel grembo ebraico e in Israele tramite ricongiungimenti.
Falash Mura è il termine usato per i discendenti di Beta Israel passati al cristianesimo e oggi rientrati o in attesa di rientro. Non è un insulto in sé ma porta con sé una storia di marginalità; alcuni preferiscono parlare di “discendenti di Beta Israel” o “familiari in ricongiungimento”. Da evitare, invece, l’etichetta “Falasha”, percepita come dispregiativa.

Origini e identità

Comunità molto antica, rimasta a lungo isolata dal resto dell’ebraismo e sviluppatasi con una tradizione religiosa propria chiamata in lingua etiosemita: Haymanot. I leader religiosi storici sono i kessim (sacerdoti). Dall’aliyah in poi, la pratica si è progressivamente integrata nell’ebraismo rabbinico. Lingue di riferimento: ebraico, amarico, tigrino.

Le grandi immigrazioni in Israele (o ‘aliyot’)

Operazione Mosè (1984–85) via Sudan, seguita da Operazione Giosuè (1985). Culmine nel maggio 1991 con l’Operazione Salomone, ricordata anche come Operazione Tappeto volante: in 36 ore 35 aerei trasferirono 14.325 ebrei etiopi; un Boeing 747 stabilì il record con 1.088 passeggeri a bordo.


Quanti sono oggi

Circa 169 mila cittadini di origine etiope alla fine del 2022, circa l’1,7% della popolazione. Oltre metà nati in Etiopia, il resto nati in Israele da almeno un genitore etiope.

Dove vivono.

Prevalenza nel Distretto Centrale e nel Sud; presenze significative a Netanya, Be’er Sheva, Rishon LeZion, Ashkelon, Petah Tikva, Rehovot, Ashdod, Kiryat Gat e Gerusalemme.

Cultura e vita civile

La festa del Sigd – celebrata 50 giorni dopo Yom Kippur, nata in Etiopia come giornata di rinnovamento dell’alleanza e desiderio di Sion, e riconosciuta come festa statale in Israele – è diventata un simbolo pubblico dell’identità etiopico-israeliana. Forte presenza in esercito, scuola e mercato del lavoro; le nuove generazioni sono attive in università, hi-tech, musica e sport. Restano sfide su mobilità sociale, istruzione e pari opportunità, affrontate con programmi istituzionali e iniziative associative, con il contributo sia dei kessim sia della leadership laica.


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