Quanti sono?
Circa il 20% della popolazione israeliana (oltre 2 milioni di persone) è costituito da cittadini arabi, per lo più musulmani sunniti, ma anche cristiani e drusi. Non vanno confusi con i palestinesi di Cisgiordania e Gaza: sono cittadini israeliani a pieno titolo.
Quali diritti hanno?
Godono di pari diritti civili e politici: votano, possono essere eletti in Parlamento, ricoprono incarichi pubblici e in alcuni casi anche ministeriali. Negli anni hanno avuto giudici nella Corte Suprema, ambasciatori e medici direttori di ospedali pubblici. Di particolare rilevanza la presenza araba nel mondo della sanità, in cui sono arabi il 25% dei medici, il 33% degli infermieri, fino a contare il 70% dei farmacisti. Percentuali che risultano tanto più elevate considerando che gli arabi rappresentano il 20% del totale della popolazione. Allo stesso tempo, molti denunciano disuguaglianze sociali ed economiche rispetto alla popolazione ebraica, specie in termini di infrastrutture, finanziamenti ai comuni e opportunità lavorative.
I partiti arabi
Sul piano politico, i cittadini arabi hanno espresso partiti propri:
Ra’am (Lista Araba Unita, islamica pragmatica) guidata da Mansour Abbas: ha fatto la storia entrando in una coalizione di governo nel 2021.
Hadash-Ta’al: lista comunista e nazionalista araba, critica verso il sionismo, chiede piena uguaglianza e il riconoscimento dei diritti nazionali dei palestinesi.
In passato
Balad, di ispirazione nazionalista araba, spesso contestata per posizioni radicali.
L’affluenza araba alle elezioni è oscillante, a volte bassa, per sfiducia nel sistema politico e nelle leadership. Tuttavia, con circa 10–15 seggi alla Knesset, i partiti arabi possono risultare decisivi negli equilibri di coalizione.
Gli arabi israeliani vivono una condizione complessa: cittadini di uno Stato democratico, con libertà politiche non presenti in altri Paesi della regione, ma spesso percepiti come una minoranza sospesa tra integrazione e identità palestinese.
Gli arabi in Israele Gli arabi in Israelei