⌥ Fosse biologiche

Il giornalismo come fossa biologica: ci butti dentro i fatti e ne escono liquami. Bambini bruciati? “Fake news”. Donne stuprate? “Balle”, “Da verificare”. I macellai di Hamas? “Combattenti”, “resistenti”, “militanti”.

I massacri del 7 ottobre diventano opinioni da talk show, non orrori da ricordare. Altro che cane da guardia: oggi la stampa somiglia a un netturbino al contrario, che non pulisce ma sparge, come si dice a Roma, monnezza.

E quando la fossa biologica trabocca, chi paga non è la reputazione di chi scrive o di chi conduce in tivù ma le vittime di nuovo sepolte, stavolta sotto colate di fango.

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