Home > Scale Mobili > ⌥ Fake pubblica

⌥ Fake pubblica

Tempo di Lettura: 2 min



Lucia Goracci, giornalista Rai pagata dal canone, dichiara che i bambini bruciati il 7 ottobre “sono una fake news”.

Non un lapsus, ma una bestemmia civile. Una giornalista che nega i roghi di Hamas non fa informazione, fa una nemmeno tanto occulta complicità, e che ne sia consapevole o no poco importa.

Le prove di quegli atroci roghi di piccole creature esistono e sono disponibili a tutti coloro che abbiano la coraggiosa dignità di guardarli sequenza dopo sequenza e non dimenticarli mai più, un mai più vero e non salmodiato nelle occasioni solenni e inutili che fanno sentire tanto buoni.

Ci sono foto, video, rapporti ufficiali a testimoniare che bruciare bambini non è un’invenzione, è un crimine tra i più infami che l’essere umano possa concepire. Ma Goracci, con la sicumera del salotto progressista, cancella i morti e strizza l’occhio ai carnefici. E la Rai? Muta come un tasto del telecomando. Il risultato: un pezzo di servizio pubblico diventa sfrontata cassa di risonanza per la propaganda sterminatrice. Chiamarlo “giornalismo” è deridere chi rischia la vita per raccontare i fatti.

Chiamarlo servizio pubblico è invece una beffa: pubblico sì, ma al servizio di chi?


La partita di pallone La partita di pallone /span>