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Eli Cohen (1924-1965)

Setteottobre

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Eli Cohen (1924-1965)

Chi è

Agente del Mossad, infiltrato per anni ai vertici politici e militari della Siria con il falso nome di Kamel Amin Thaabet. Nato ad Alessandandria d’Egitto in una famiglia ebraica originaria di Aleppo, è diventato uno dei simboli assoluti dello spionaggio israeliano. Le sue informazioni hanno contribuito in modo decisivo alla preparazione di Israele sul fronte siriano prima della Guerra dei Sei Giorni.

Percorso

Cresciuto nella comunità ebraica di Alessandria, tra attrazione per il sionismo e vulnerabilità della minoranza ebraica nel mondo arabo, emigra in Israele alla fine degli anni Cinquanta. Vuole entrare nei servizi di sicurezza, viene scartato, poi il Mossad lo arruola e gli costruisce un’identità nuova: un facoltoso uomo d’affari siriano di ritorno dall’America Latina. Prima a Buenos Aires e poi a Damasco penetra nei salotti del potere, frequenta ministri, generali, dirigenti del Ba’th, visita il Golan, osserva fortificazioni e infrastrutture militari. Da un appartamento nel cuore della capitale siriana trasmette via radio rapporti fondamentali finché, nel 1965, viene scoperto, torturato, processato e impiccato pubblicamente. Il suo corpo non è mai stato restituito.

Profilo

Affabile, colto, abilissimo nel leggere le persone, Cohen possiede un talento naturale per la mimetizzazione e una solida disciplina interiore. Riesce a inserirsi con naturalezza in ambienti ostili, ascolta molto più di quanto parli, interpreta i gesti e le sfumature, e dietro la sua immagine di uomo brillante conserva una lealtà totale verso la moglie Nadia, i figli e lo Stato di Israele. Vive per anni in un equilibrio estremo tra la vita privata a Bat Yam e quella mondana e pericolosa della sua identità di copertura.

Perché conta

Perché le informazioni che ha trasmesso hanno permesso a Israele di conoscere in dettaglio la struttura difensiva siriana sulle alture del Golan e di comprendere mentalità, rivalità interne e vulnerabilità dei vertici siriani. Ma conta anche come figura morale: un uomo che ha accettato di cancellare se stesso per proteggere un’intera collettività. L’impiccagione pubblica a Damasco e il rifiuto siriano, ancora oggi, di restituirne il corpo lo hanno trasformato in un simbolo nazionale, il volto silenzioso del prezzo pagato da Israele per la propria sicurezza.


Eli Cohen (1924-1965)