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È IL MOMENTO DELL’EUROPA?

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È IL MOMENTO DELL'EUROPA?

Il G7 ieri ha dato prova per l’ennesima volta di una certa debolezza: i leader del mondo riuniti in attesa che Trump si manifestasse, lui che all’ultimo firma la risoluzione finale ma persegue in una specie di balletto di esternazioni a proporre soluzioni che vanno da il coinvolgimento di Putin all’entrata della Cina in quel consesso.


In questa situazione che ha qualcosa di teatrale, se non stessimo parlando dell’uomo più importante del mondo e del paese più importante del mondo, l’Europa può giocare un ruolo fondamentale: grazie all’intervento dell’esercito israeliano e grazie a quella che ormai si può definire la vittoria sul regime teocratico iraniano che da più evidenze stava perseguendo la strada del rafforzamento del proprio arsenale nucleare,si è aperta una formidabile finestra in Medioriente che può ridisegnarne gli equilibri: l’indebolimento dell’asse del male, dall’Iran a Hetzbollah, agli Houthi, a Hamas, potrebbe avere l’effetto di aprire una fase nuova, particolarmente sostenuta dall’Arabia Saudita e dai paesi arabi moderati nella quale il riconoscimento dell’esistenza dello Stato di Israele e del suo legittimo diritto di vivere in sicurezza e una soluzione stabile al dramma dei palestinesi potrebbero essere affrontati con positive prospettive.

Sarebbe, però limitativo non considerare anche nella pubblica percezione il ruolo del primo ministro israeliano, i suoi problemi interni e il peso delle alleanze politiche che lo tengono al governo.

È indubbio che i successi conseguiti contro l’estremismo islamico,un pericolo mondiale, siano dovuti al coraggio e alla determinazione di Israele e sua , ma è altrettanto indubbio che per Netanyahu la guerra sia anche una questione di sopravvivenza politica, perché senza di essa dovrebbe rispondere non solo alle domande che la giustizia israeliana gli porrà ma anche a quelle degli stessi israeliani e tra le quali certamente la più terribile è questa: come sia stato possibile che servizi segreti così preparati e un esercito così capace tanto da sconfiggere l’Iran in pochi giorni con un’azione militare, studiata nei minimi dettagli da anni , non abbiano potuto evitare la tragedia del 7 ottobre?


Se quindi l’Europa fosse finalmente in grado di svolgere un ruolo leader nel disegnare gli assetti di un’area così vicina spingendo ora per una soluzione diplomatica e aprendo finalmente un capitolo che potrebbe portare più stabilità e pace e che inevitabilmente limiterà le ambizioni personali del premier israeliano il cui comportamento prima o poi sarà democraticamente giudicato dai cittadini israeliani ,sarebbe veramente la conclusione positiva di una fase drammatica nella quale è stata la guerra protagonista, solo lei con il suo dolore, i suoi morti, le sue paure e le sue macerie.
È IL MOMENTO DELL’EUROPA? È IL MOMENTO DELL’EUROPA? È IL MOMENTO DELL’EUROPA?