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È ancora 7 ottobre

Stefano Parisi

Tempo di Lettura: 4 min
È ancora 7 ottobre

Sono passati due anni ed è ancora il 7 ottobre. Gli ostaggi sono ancora nelle mani di Hamas, Israele è esausto e immerso nel dolore, i palestinesi sono ostaggi di Hamas e del loro odio secolare verso gli ebrei. Ma l’orrore del 7 ottobre sta continuando a devastare anche la nostra comunità democratica, è penetrato nell’ideologia suicida antioccidentale e nel sottofondo di antisemitismo finalmente libero di esprimersi con tutta la sua violenza e il suo odio. Il 7 ottobre è stato un punto di non ritorno, un evento che ha devastato Israele, che ha colpito nel profondo il mondo libero, che ha reso evidente un asse del male che unisce la Russia di Putin, il regime degli ayatollah in Iran, e la Cina che li supporta. Un attacco senza precedenti a Israele, forte e pronto a reagire, e all’Occidente, debole e tremebondo.

È ancora il 7 ottobre in Israele, fino a che non saranno liberati gli ostaggi. 732 giorni nel lager di Gaza, le storie di 251 persone innocenti, strappate alla loro vita. 251 storie drammatiche che si uniscono a quelle dei tanti israeliani uccisi il 7 ottobre e dei tanti giovani militari morti in guerra per difendere il loro Paese e la vita delle loro famiglie. Israele è diviso sulla sorte degli ostaggi.

Centinaia di migliaia di persone manifestano tutte le settimane per richiedere il loro rilascio mentre la guerra per liberare Israele dalla minaccia di Hamas mette a rischio la loro vita. Fino a che gli ostaggi non saranno tornati a casa, Israele non sarà libero di costruire il suo futuro. Israele è più isolato che mai! Il 7 ottobre ha costretto Israele a reagire, per distruggere la capacità offensiva dei suoi nemici, che perseguono l’obiettivo di cancellare Israele “dal fiume al mare”. I terroristi islamici hanno aggredito Israele su tutti i fronti; Israele li ha colpiti, indeboliti, ha annientato la loro capacità militare, ha umiliato l’Iran che li ha armati, ma il mondo libero gli ha voltato le spalle.

È ancora il 7 ottobre in Europa. Abbiamo lasciato solo Israele nella sua guerra contro il nostro nemico. L’Islam radicale ha penetrato le nostre città, si sta impossessando della nostra libertà per annullarla, per sostituire lo Stato di Diritto con la Sharia. Con la sua propaganda ha fatto presa tra le nostre élite pigre, ha ridato un senso alla loro vita alimentata dal rancore e dall’invidia, ha dato il via libera all’odio per gli ebrei vivi che si alimentava soffocato dalla retorica della memoria per gli ebrei morti. All’inizio piccole frange negavano il 7 ottobre, frutto della propaganda sionista; oggi fiumi di persone nelle nostre piazze celebrano l’orrore del 7 ottobre come festa della resistenza palestinese, vestiti come quei terroristi che hanno stuprato, mutilato, bruciato, ucciso ebrei, musulmani, beduini, drusi.

Chiedono la morte degli ebrei, si augurano che vengano appesi all’albero di Natale per risparmiare sugli addobbi, i loro bambini vengono portati nelle piazze a urlare slogan che richiedono il genocidio degli ebrei “dal fiume al mare”. Hanno il consenso della stampa, i partiti di sinistra sperano di raccogliere i loro voti, l’accademia si inchina a loro, la magistratura ne condivide le battaglie, ai loro profeti viene concessa la cittadinanza onoraria.

Finirà la guerra, gli ostaggi torneranno a casa, Israele si è difeso da solo, senza di noi e da solo saprà riprendersi dallo sfinimento. Si troverà un nuovo assetto in Medio Oriente, purtroppo un assetto precario. Non sarà sradicato l’odio degli arabi verso gli ebrei, ma inizierà un lungo e lento percorso di sicurezza e cooperazione economica. Gli israeliani dovranno ancora vivere nella paura, nella difesa dalla guerra, nella straordinaria energia di un Paese consapevole che convive con tutto questo da sempre. Il 7 ottobre in Israele finirà, rimarrà nella memoria di un popolo che sa ricordare, senza retorica, ma con la forza della sua storia. Ma dopo la guerra, in Europa il 7 ottobre non finirà. Siamo in un tunnel di orrore.

Gli ebrei sono perseguitati, il valore della libertà è annullato nelle scuole e nelle università, dove i ragazzi non sono più liberi neanche di avere dubbi, neanche liberi di stare in silenzio. Devono odiare Israele, gli ebrei, i sionisti, l’Occidente, la libertà. Avremo molto da lottare, a testa alta per gli ebrei, per noi, per salvare le nostre vite e la nostra libertà.


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