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David Grossman

Gerusalemme, 25 gennaio 1954 – vivente.

Setteottobre

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David Grossman

David Grossman è uno degli scrittori israeliani più noti e influenti sulla scena internazionale. Appartiene alla generazione cresciuta dentro uno Stato già formato, e questo segna profondamente la sua opera: non racconta la nascita di Israele, ma il suo logoramento emotivo, morale e umano sotto il peso del conflitto permanente.

Tra le sue opere più importanti spiccano ‘Vedi alla voce: amore’, romanzo ambizioso sulla memoria della Shoah e sulla trasmissione del trauma; ‘Che tu sia per me il coltello’, intenso dialogo amoroso e mentale; ‘A un cerbiatto somiglia il mio amore’, forse il suo libro più noto, che mette al centro la paura di perdere un figlio in guerra. A questi si aggiungono saggi e testi di intervento civile che hanno contribuito a definirne il profilo pubblico.

Grossman è uno scrittore della ferita. Nei suoi libri tornano ossessivamente il dolore, la perdita, la fragilità dei legami e la difficoltà di vivere una vita “normale” in una società militarizzata. La guerra non è mai raccontata come evento eroico o politico, ma come presenza invasiva che corrode linguaggio, intimità, immaginazione.

Sul piano pubblico è una voce centrale del campo pacifista israeliano, critico verso l’occupazione e verso molte scelte dei governi israeliani, ma sempre da una posizione interna alla società ebraica israeliana. La morte del figlio Uri nella guerra del Libano del 2006 ha dato alla sua scrittura e al suo impegno una gravità ulteriore: il dolore personale non si è trasformato in radicalizzazione ideologica, ma in una riflessione ancora più severa sul costo umano del conflitto.

All’estero Grossman è spesso letto come “coscienza morale” di Israele, etichetta che rischia di semplificarne il lavoro. In realtà, la sua forza sta nel rifiuto delle risposte nette. I suoi libri non assolvono né condannano: mettono il lettore dentro una tensione irrisolta. Ed è proprio questo che lo rende centrale, discusso e duraturo nella letteratura israeliana contemporanea.


David Grossman