Comandante di carro armato nel 77° battaglione della 7ª brigata corazzata, Daniel Perez è stato ucciso dai terroristi il 7 ottobre nella base militare di Nahal Oz, vicino al confine con Gaza.
Quella mattina lui e i quattro commilitoni del suo equipaggio hanno combattuto per 2 ore e 16 minuti contro gli uomini di Hamas. Una battaglia strenua, combattuta quasi senza altri supporti, registrata minuto per minuto dalla “scatola nera” del loro carro armato. Si sa che l’ultima mezz’ora Daniel è uscito dal carro per aiutare un gruppo di tiratori scelti della Brigata Golani: è questa l’ultima notizia che si ha di lui vivo.
Quel giorno anche suo fratello maggiore Yonatan, comandante di compagnia nei paracadutisti, veniva ferito in uno scontro a fuoco e trasferito d’urgenza al Soroka Medical Center di Be’er Sheva. Di Daniel, invece, per mesi non si saprà più nulla, finché il 17 marzo 2024 l’esercito ha confermato alla famiglia che era caduto in battaglia il 7 ottobre.
Daniel Perez, nato in Sudafrica, si era trasferito con la famiglia in Israele all’età di 13 anni, vivendo a Yad Binyamin, nel centro del paese. La sua passione erano gli sport estremi, in particolare il wakeboarding. Nel suo diario personale Daniel si era appuntato una domanda che lo accompagnava in tutte le sue azioni: «Come posso migliorare ogni giorno come essere umano, soldato e comandante?» .
Nonostante il suo corpo sia ancora trattenuto a Gaza, tracce del suo sangue rinvenute nel carro armato hanno permesso una sepoltura conforme alla tradizione ebraica.
Daniel Perez – 22 anni Daniel Perez – 22 anni