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⌥ Correre al vento

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Sull’isola di Kish – a poche decine di chilometri dalle coste iraniane e considerata zona franca molto frequentata da turisti iraniani perché considerata più “libera” rispetto al resto del Paese (sia pure entro i limiti del regime) – due donne hanno osato l’ovvio, correre senza hijab. E per questo due organizzatori della maratona sono finiti in manette. Il solito Iran, il solito regime che tratta metà della popolazione come proprietà dello Stato. Fin qui, purtroppo, niente di nuovo. Né nuovo ma sempre sorprendente, è il silenzio che segue.

Perché ogni volta che i diritti delle donne vengono umiliati in casa nostra, il coro si alza immediato, giustamente alto e arrabbiato. Ma quando la repressione avviene altrove, in quei paesi che per una strana indulgenza occidentale vengono ancora considerati “altro da giudicare con cautela”, allora niente. Le voci si affievoliscono, le tastiere si raffreddano, le piazze non si vedono. A Kish arrestano due persone perché alcune atlete corrono a capo scoperto, e da noi non vola una mosca. È un’abitudine consolidata: le femministe più rumorose perdono miracolosamente l’udito quando la violenza arriva da un regime islamico.

La solitudine di queste donne — che scendono in strada e rischiano la libertà per un gesto banale come sentire l’aria addosso mentre si corre — è un macigno. Non c’è copertura mediatica degna del nome, non c’è indignazione internazionale, non c’è il conforto di quelle stesse voci che qui, quando serve, ricordano a tutti quanto siano preziosi i diritti conquistati.

E così la vicenda di Kish diventa un altro tassello del grande paradosso progressista: i diritti valgono sempre, tranne quando a calpestarli è un regime islamofascista che gode inspiegabilmente di un bonus morale. Allora sì, il mondo può voltarsi dall’altra parte. Anche l’Occidente che ama raccontarsi impegnato, solidale, pronto a correre in difesa degli ultimi.

Peccato che quando le donne iraniane corrono davvero, di fianco a loro non ci sia nessuno. Solo la loro ombra. E le manette che arrivano puntuali al traguardo.


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