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Che cos’è la Linea Blu con il Libano

Setteottobre

Tempo di Lettura: 2 min
Che cos’è la Linea Blu con il Libano

È la linea di demarcazione tracciata dalle Nazioni Unite nel 2000 per certificare il ritiro completo di Israele dal Libano dopo 18 anni di presenza militare. Non è un confine internazionale vero e proprio: è una linea tecnica, stabilita sulla base delle mappe del Mandato francese e britannico, usata come riferimento per verificare violazioni e movimenti militari.

Perché esiste

Quando Israele si ritira dal Libano meridionale, serve un criterio oggettivo per stabilire se il ritiro è totale. L’ONU prende documenti storici, foto aeree e confini amministrativi, e costruisce la Linea Blu. Israele la accetta pur con riserve; il Libano la riconosce solo come strumento tecnico, non come frontiera politica.

Come funziona

La Linea Blu non coincide sempre con elementi fisici del terreno: a volte taglia campi, attraversa strade, passa dietro villaggi. L’UNIFIL (la forza ONU schierata al sud del Libano) monitora la zona, segnala violazioni e cerca di prevenire scontri. Ma la sua capacità operativa è limitata.

Il nodo Hezbollah

Per Israele la Linea Blu dovrebbe essere la fascia entro cui nessuna milizia armata può operare. Per Hezbollah, invece, è un riferimento variabile: l’organizzazione scava tunnel, piazza osservatori, schiera missili e droni lungo tutta l’area. Ogni incidente – un colpo di mortaio, un drone, una pattuglia che sbaglia strada – rischia di trasformarsi in crisi.

Perché è importante

È uno dei punti più sensibili del Medio Oriente. Dal 2000 a oggi la Linea Blu è stata teatro di scaramucce, rapimenti, bombardamenti, operazioni aeree. Nel conflitto dopo il 7 ottobre è diventata un fronte attivo, con Hezbollah che colpisce il nord di Israele e Israele che risponde. Una linea che non è un confine, ma che decide se c’è guerra o tregua.


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