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Australia. Le parole malate

Rosa Davanzo

Tempo di Lettura: 2 min
Australia. Le parole malate

Come si è arrivati a Bondi Beach? Non per una mancanza di dichiarazioni, ma per un eccesso di ambiguità. Dal 7 ottobre 2023 in poi, il governo australiano e figure politiche di primo piano hanno pronunciato frasi prudenti fino all’elusione, talvolta platealmente distorte. Mettendole in fila, emerge una traiettoria chiara: l’antisemitismo riconosciuto a parole, ma continuamente spostato di lato e diluito.

Comprendiamo la sofferenza di tutte le comunità coinvolte in questo conflitto.
Anthony Albanese, primo ministro, ottobre 2023.

L’Australia sostiene il diritto di Israele a difendersi, ma chiede moderazione da tutte le parti.
Anthony Albanese, primo ministro, ottobre 2023.

È importante non importare il conflitto mediorientale nelle nostre strade.
Clare O’Neil, ministro degli Interni, ottobre 2023.

Condanniamo ogni forma di odio, inclusa l’islamofobia e l’antisemitismo.
Penny Wong, ministra degli Esteri, ottobre 2023.

Le proteste sono parte integrante della nostra democrazia.
Chris Minns, premier del New South Wales, dopo le manifestazioni davanti alla Sydney Opera House, ottobre 2023.

Non c’è spazio per l’antisemitismo in Australia, ma dobbiamo proteggere la libertà di espressione.
Mark Dreyfus, Attorney-General, novembre 2023.

Non dobbiamo trarre conclusioni affrettate su singoli episodi.
Tony Burke, ministro degli Interni, commentando atti vandalici contro obiettivi ebraici, gennaio 2024.

Il linguaggio deve abbassare i toni da entrambe le parti.
Penny Wong, febbraio 2024.

L’antisemitismo è inaccettabile, così come ogni forma di razzismo.
Anthony Albanese, marzo 2024.

Stiamo monitorando la situazione.
Clare O’Neil, dopo l’aumento degli incidenti segnalati, estate 2024.

L’odio contro gli ebrei non appartiene ai valori australiani.”
Jacinta Allan, premier del Victoria, dicembre 2024.

Non c’è posto in Australia per l’antisemitismo.”
Anthony Albanese, ripetuto più volte tra il 2024 e il 2025.

Frasi che, prese una per una, raccontano la costante paura di nominare il problema per quello che era, quando ancora era tempo; la simmetria artificiale tra odio e opinione; la confusione voluta tra protesta e intimidazione; il rifugio nel lessico amministrativo mentre la realtà cambiava passo. Bondi Beach nasce anche da qui, da queste parole, e da tutto ciò che hanno evitato di dire.


Australia. Le parole malate
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