Aryeh Zalmanovich, il più anziano degli ostaggi rapiti da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre 2023, è stato catturato nella sua casa nel kibbutz di Nir Oz e portato a Gaza, dove è morto durante la prigionia.
Dopo circa quaranta giorni i terroristi di Hamas hanno pubblicato un video di 28 secondi in cui si vede Zalmanovich con problemi di salute evidenti: è sdraiato su un letto, collegato a un monitor mentre si lamenta di non sentirsi bene. Poi viene mostrato immobile e avvolto in un lenzuolo bianco.
Aryeh è stato tenuto prigioniero in un ospedale nel sud della Striscia di Gaza insieme a Qaid Farhan Alkadi, ostaggio beduino liberato dall’Idf ad agosto del 2024 che ha testimoniato che Aryeh, malato e traumatizzato dal rapimento, era morto nel dicembre 2023 per mancanza di cure adeguate dopo settimane di agonia.
“I carcerieri – ha raccontato- hanno ripreso ogni istante della sua agonia, e subito dopo hanno girato un video anche di me”. Alkadi è stato accanto Zalmanovich fino alla fine, nonostante anche lui fosse stato gravemente ferito da un colpo di arma da fuoco il 7 ottobre e operato dai terroristi di Hamas senza anestesia causandogli dolori insopportabili.
Aryeh Zalmanovich, padre di due figli e nonno di cinque nipoti, era cresciuto ad Haifa e da giovane è stato membro del movimento di sinistra Hashomer Hatzair.
Nel 1955 è stato tra i fondatori del kibbutz in cui viveva, dove lavorava come agricoltore. Il figlio, Boaz, dice di essere riuscito a parlare con suo padre l’ultima volta alle 9.26 di quel tragico 7 ottobre: «Era un uomo con le mani callose e abiti da lavoro, che vedeva il kibbutz come la missione della sua vita».
Aryeh Zalmanovich – 86 anni Aryeh Zalmanovich – 86 anni