Chi è
Pensatore, educatore e fondatore spirituale del sionismo laburista. Nato nell’Impero russo, arrivò in Eretz Israel a quasi cinquant’anni, analfabeta di lavori manuali ma deciso a vivere di agricoltura. È il profeta laico del lavoro e della rinascita ebraica attraverso la terra.
Percorso
Dopo una vita da impiegato in Russia, nel 1904 si stabilì in Galilea. Entrò nei kvutzot dei primi halutzim e cominciò a lavorare nei campi, nelle fattorie, nei frutteti, spesso in silenzio e sempre in prima linea, anche da anziano. Nei suoi saggi e diari costruì una filosofia semplice e radicale: il popolo ebraico, dopo secoli di dispersione, avrebbe ritrovato dignità e normalità solo attraverso il lavoro fisico e la responsabilità verso la terra. Predicò l’auto-sostentamento, l’autonomia morale, la vita collettiva. La sua influenza è alla base di kibbutzim, moshavim e dell’etica del lavoro che definì la Yishuv.
Profilo
Ascetico, mite, ostinato. Rifiutava ogni retorica intellettuale e considerava il lavoro agricolo una forma di preghiera laica. Non parlava di rivoluzioni: le incarnava. La sua forza era un misto di umiltà e disciplina, senza dogmi né fanatismi.
Perché conta
Perché ha dato al sionismo una spina dorsale etica. L’idea che il ritorno in Israele non fosse solo politica ma trasformazione interiore nasce con lui. A.D. Gordon è l’uomo che ha insegnato agli ebrei d’Oriente e d’Occidente che la libertà non si proclama: si coltiva, zolla dopo zolla.
Aharon David Gordon (1856–1922)
