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Achad Haam (1856–1927)

Setteottobre

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Achad Haam (1856–1927)

Pseudonimo di Asher Ginzberg, nato vicino a Kiev, è il pensatore che diede al sionismo un’anima prima ancora che un passaporto. Mentre Herzl sognava lo Stato, lui parlava di spirito: non solo una terra per gli ebrei, ma un centro culturale, etico e linguistico capace di rinnovare l’identità ebraica.

Scriveva in ebraico moderno, con uno stile limpido e severo, e criticava l’idea di fondare un paese senza prima costruire una coscienza collettiva. Il suo “sionismo spirituale” fu minoritario, ma lasciò un segno profondo: un invito a non confondere il potere con il senso.

Quando morì a Tel Aviv, la città era ancora giovane. Ma in quella lingua rinata e in quella ricerca di significato c’era già la sua impronta — l’idea che un popolo non si ricrea solo con le pietre, ma con la parola.


Achad Haam (1856–1927)